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Come un turista

  • Immagine del redattore: rictaranto
    rictaranto
  • 7 giu 2021
  • Tempo di lettura: 1 min


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Scese dal treno, ma mai si sarebbe immaginato di non trovare nessuno era diventato estraneo a quel posto. Raccolse le cose che aveva con se, il borsone, gli occhiali, la moleskine dove impaginava i suoi pensieri, l'orologio di suo padre che lo riportava ad altre ore e ad altri momenti e scese lungo le scale che portavano all'esterno della stazione. La città era deserta, indifferente allo splendore dell'alba che si vedeva salire dal mare in lontananza. Camminò spedito cercando di ritrovare quelli che per lui erano stati i riferimenti della vita precedente ma non c'era più niente. Il tempo si era preso tutto nei rivoli delle situazioni finite li prima di iniziare, dei volti rimasti ad aspettare fuori dalla porta, di tasche piene di parole di rito inutili. Dopo 15 anni era tornato per guardare dall'esterno, come un turista. Ma non c'era più niente. Preso dallo sconforto si fermò sui suoi passi e si mise a riflettere su come Sarebbe bello se si potessero rivivere i momenti felici, di quelli fotografati nella mente, quelli che prendi e ripeschi quando stai male e farli durare a piacimento. Certe volte si può fare, ma non riesce sempre. Con coraggio cercò di tirarsi su da solo, non c'erano consigli da seguire, solo fesserie da dimenticare.


 
 
 

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