Oltre la strada

Non mi succederà mai niente perchè ogni notte pregano per me, la mia vita è il loro pane, le mie gambe una fiche da rilanciare al netto delle imposte, la mia disponibilità un assegno circolare per i clienti che ritornano contenti. Per consuetudine, per abitudine, il nostro mondo si identifica con il nostro lavoro. Ma noi non siamo quello che facciamo, anche noi abbiamo i nostri momenti down, i raffreddori, dei figli da accompagnare alle partite di calcetto, una madre da coccolare, il matrimonio di un'amico, l'auto da riparare. I miei sogni non si comprano con 1000€. e la sera, o nella settimana di ferie da contratto, o la domenica, quando il mio corpo si riconnette con la mente, mi ricordo di quel ragazzino che correva nel campetto di quartiere dietro il pallone che come una sfera di cristallo mi proiettava lontano. Din don, la porta si apre, un altro cliente attende il mio sorriso come da routine, il telefono squilla, la macchinetta del caffè fa il suo dovere ma il mio cuore non smetterà mai di guardare oltre la strada.