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Nostos

  • Immagine del redattore: rictaranto
    rictaranto
  • 12 mag 2022
  • Tempo di lettura: 1 min

In greco antico, questo termine serve ad indicare un ritorno, a casa, alle proprie radici. I racconti antichi hanno utilizzato tantissimo questo tema. Un viaggio circolare dell'esistenza, come il vento che rincorre la sua strada e poi ritorna. Ulisse alla sua Itaca, un soldato alla sua famiglia, un figlio alla propria madre. In questi tempi, inquieti, superiamo la paura ritornando ai nostri ricordi felici, rincorriamo il nostro futuro ricordando da dove siamo partiti. Restiamo a gridare senza voce, guardiamo la vita passarci davanti cercando di risolvere problemi che conosciamo. Nessuno ti chiede come stai? Che stai facendo, la tua giornata è stata faticosa, posso fare qualcosa per darti una mano? Vedrai che tutto andrà bene non sentirti solo. Così ritorniamo al nostro nostos interiore, quello che ci ha fatto andare avanti nei nostri momenti tristi, che ci ha fatto crescere dietro le lacrime, che ci ha fatto rialzare quando avremmo voluto sparire, che ci fa sopportare le cose, che trasforma la fine in un nuovo inizio, la mancanza in carburante, un sogno difficile in un progetto realizzabile. Navigheremo ancora nel mare, ma sta volta guarderemo lontano.

 
 
 

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